× Attenzione Seminario riservato a docenti degli Istituti aderenti al Programma di Formazione CeStInGeo

I populismi nello scenario politico internazionale

Temi

Da qualche tempo l’idea di “popolo” e l’opposizione alle cosiddette “élite” hanno acquisto una preminenza notevole nel discorso pubblico di numerosi paesi. In Europa, ma anche in altre parti del mondo, il fenomeno è tale da prefigurare una trasformazione cruciale della competizione politica. Le classiche divisioni destra-sinistra o centro-periferia paiono sempre più subordinate, se non addirittura sostituite, da un nuovo conflitto: quello fra gli interessi e i valori del popolo, inteso come unità fondamentale e fonte assoluta di legittimità politica e moralità pubblica, da una parte, ed élite variamente compromesse dalla loro partecipazione ai fenomeni della globalizzazione e da un’inesorabile decadenza etica dall’altra. L’incontro si propone di offrire uno sguardo approfondito sulla validità di questa lettura della realtà politica contemporanea, come pure della coerenza degli assunti delle forze politiche “populiste” e gli effetti dell’azione di queste ultime sui processi fondamentali e le politiche pubbliche nazionali ed europee.

Note dell'Organizzatore

Populismo è un termine ormai entrato nel linguaggio politico, ma non ha una definizione precisa e unica. Viene utilizzato per leader diversi come Donald Trump e Marine Le Pen, il presidente venezuelano Nicolas Maduro, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente filippino Rodrigo Duterte, il primo ministro ungherese Viktor Orbán.

E’ certamente bipartisan infatti è usato per partiti di sinistra come il greco Syriza e lo spagnolo Podemos, e di destra come il britannico Ukip e il tedesco Alternativa per la Germania.

Treccani: «atteggiamento ideologico che, sulla base di principi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi».

Garzanti: «tende all’elevamento delle classi più povere, senza riferimento a una specifica forma di socialismo e a una precisa impostazione dottrinale». Il Garzanti segnala anche l’uso dell’accezione negativa come «atteggiamento politico demagogico che ha come unico scopo quello di accattivarsi il favore della gente».

L’origine del termine viene fatto risalire alla Russia della fine dell’Ottocento e al movimento politico-culturale Narodnicestvo i cui seguaci si dicono Narodniki , in italiano populisti.

Il populismo sembra nascere quindi da un mix tra moderna scienza sociale ed un arcaico mito russo della comunità contadina e della madre terra, rivendicate come bene comune per autonomasia.

Di che utilità può essere oggi questo termine? E’ lecito applicarlo a fenomeni e contesti storicamente diversi? In quali forme attuali possibili possiamo ancora rintracciarlo, ovvero quali dinamiche e trasformazioni esibisce nel mutato sce-nario contemporaneo?


Maurizio Primo Carandini
Dirigente Scolastico